Nomisma lancia l’allarme sul futuro del mercato immobiliare
Nomisma lancia l’allarme sul futuro del mercato immobiliare – E’ una previsione a tinte fosche, quella presentata questa mattinata dal primo rapporto 2020 dell’Osservatorio sul mercato immobiliare a firma di Nomisma. L’amministratore delegato Luca Dondi Dall’Orologio ha infatti presentato in diretta streaming i dati del rapporto di previsione 2020, tradizionalmente redatto da Nomisma nel mese di marzo.
Diretta streaming in tempi di pandemia
Questa volta, però, l’appuntamento col centro studi si è spostato sul web a causa dell’emergenza sanitaria; quella stessa emergenza sanitaria che ha stravolto ogni previsione e ha costretto gli esperti di Nomisma a correre ai ripari e a reimmaginare il futuro del mattone italiano nel prossimo triennio.
Situazione economica generale non favorevole
Prima dell’emergenza Coronavirus, infatti, la previsione di andamento del settore immobiliare nel corso del 2020 avrebbe dato segnali di cauto ottimismo, nonostante il 2019 si fosse chiuso con un rallentamento congiunturale. Se da un lato la situazione economica generale aveva messo un freno alla propensione all’acquisto da parte delle famiglie italiane, dall’altro un timido segno positivo avrebbe caratterizzato il numero di compravendite e fatturato nel corso del 2020.
Previsioni negative per il prossimo triennio
A stravolgere tutto ci ha pensato la pandemia, che secondo le previsioni di Nomisma potrebbe costare svariati miliardi di euro al settore immobiliare. Si va da un arretramento nel prossimo triennio di 278 mila transazioni residenziali (di cui 48 mila nel 2020) e 9,4 miliardi di euro di capitali investiti (di cui 2,6 miliardi nel 2020) nell’ipotesi più favorevole, a un tracollo addirittura di 587 mila unità (di cui 118 mila nel 2020) e 18,3 miliardi (di cui 5,8 miliardi nel 2020) di euro in quella peggiore.
Prezzi in calo
Per quello che riguarda i prezzi, sempre relativamente al residenziale, il +0,3% previsto inizialmente potrebbe mutarsi in -1,1% o addirittura -3,1% nel 2020. Unico settore dell’immobiliare a tenere testa alla crisi sarebbe il mercato del pregio e del lusso.
“Anche limitando l’analisi al breve periodo – si legge nel rapporto – il tributo che si prospetta risulta pesantissimo, nonostante la capacità di resistenza al deterioramento dell’economia dimostrata dal comparto prima della devastante ondata virale”.