Le comunità urbane sono “smart” quando condividono i valori
Le comunità urbane sono “smart” quando condividono i valori – Di aforismi e sentenze su quanto conti il buon esempio nel condizionare positivamente i comportamenti umani, sono pieni i libri e perfino internet. Ora, questa asserzione viene convalidata da una serie di studi scientifici, messi in rassegna dalla prestigiosa rivista Nature.
L’influenza dei propri simili come fattore di positività
La rivista britannica, nell’edizione Energy, ha recentemente pubblicato un articolo intitolato “Peer influence on household energy behaviours” (che potrebbe essere tradotto con “L’influenza dei pari sui comportamenti energetici delle famiglie”) nel quale si dimostra come le relazioni sociali modellano quanta energia le persone usano, quando e dove le usano, così come il modo in cui rispondono alle sollecitazioni positive. L’articolo di Nature Energy si concentra sul consumo energetico delle famiglie collazionando diversi studi internazionali, ma senza dubbio il modello potrebbe essere replicato su qualsiasi tema ambientale (e non solo).
L’importanza delle reti sociali
Secondo Nature Energy gli attuali sforzi per cambiare i modelli di domanda di energia tendono a rivolgersi alle persone come individui discreti e isolati, ma così ignorano il fatto che l’uso di energia si verifica in luoghi come case, luoghi di lavoro e comunità in cui esistono già complesse reti di relazioni sociali. La rivista sostiene, dunque, che dovrebbe essere prestata maggiore attenzione al modo in cui le relazioni sociali delle persone influenzano la domanda di energia (e di molto altro, aggiungiamo noi). Vi sono tre tipi di relazione sociale particolarmente significative: quelle con la famiglia e gli amici, con le agenzie e le comunità e quelle associati alle identità sociali. Ponendo attenzione alle relazioni sociali si possono generare nuove forme di politica e di intervento negli sforzi per costruire futuri di energia più giusti e sostenibili.
Condivisione di valori come base delle comunità “smart”
“E’ senza dubbio un approccio molto interessante – commenta Attilio Di Cunto, amministratore delegato di EuroMilano – Siamo perfettamente convinti che il ruolo delle comunità nel contenimento dei consumi energetici e nella riduzione dell’impatto ambientale sia un argomento di fondamentale importanza. L’incidenza dei comportamenti virtuosi sulla sostenibilità (economica, sociale, ambientale) è un dato di fatto, ormai riconosciuto tanto dalla politica quanto dalle grandi aziende e in ogni ambito. Bisogna fare in modo che l’offerta di servizi e beni da parte degli operatori privati vada nella direzione di assecondare e accompagnare la spontaneità della domanda di attenzione ambientale. E’ un modello che noi stiamo applicando nel contesto dello smart district UpTown, dove i temi della sostenibilità a 360°, sono la base valoriale di chi sceglie di vivere nel nostro quartiere. E’ uno dei motivi per cui UpTown è il primo quartiere italiano in lizza per certificazione GBC Quartieri®”.
Nel parco di UpTown i residenti possono condividere momenti culturali, sportivi e di intrattenimento all’insegna della sostenibilità.