La smart city è quella che si prende cura dell’ambiente
La smart city è quella che si prende cura dell’ambiente – Che l’evoluzione futura delle città comporti la necessità di una progettualità in grado di affrontare i cambiamenti climatici – e possibilmente porvi un freno – è cosa certa. Le città sono responsabili del 60% delle emissioni inquinanti sul pianeta e già oggi la maggioranza della popolazione mondiale vive in contesti urbani. La stretta correlazione tra cambiamento climatico e modelli evolutivi urbani è, dunque, cosa nota. Queste criticità devono essere considerate nell’ambito della progettazione e gestione degli spazi, delle infrastrutture e dei servizi, in una logica di innovazione sociale e sostenibilità.
Un workshop a cura dell’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi
Di questi temi si è occupato il workshop on line “Progettare spazi, infrastrutture e servizi urbani in un clima che cambia”, organizzato dall’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi, che si è tenuto martedì 27 aprile. Ai lavori hanno preso parte esperti di fenomeni climatici e di progettazione urbana, nonché enti e imprese che operano nelle infrastrutture e nei servizi urbani. Tra queste anche EuroMilano.
La smart city deve promuovere lo sviluppo sostenibile
EuroMilano è da tempo impegnata nella riflessione sulle ricadute ambientali della progettazione e rigenerazione urbana e vanta una ormai comprovata esperienza nel settore. La collaborazione in qualità di socio dell’Osservatorio Smart City testimonia la consonanza di interessi sulle tematiche dello sviluppo sostenibile delle moderne smart cities.
La rigenerazione urbana ha un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici
“Siamo molto onorati di essere stati invitati a questa iniziativa – ha dichiarato il professor Luigi Borré, presidente di EuroMilano – poiché siamo convinti che la rigenerazione urbana, per propria natura, intervenga sul rapporto tra territorio e strutture urbane da un lato e abitanti dall’altro. Se a questo si aggiunge che le città assorbono una quota importante delle risorse mondiali e sono responsabili di altrettante emissioni inquinanti, non possono esservi dubbi circa il fatto che l’attività di rigenerazione urbana svolga un ruolo centrale nei processi di contrasto ai cambiamenti climatici. Siamo consci che le opere urbane che vengono realizzate avranno una ricaduta sulle generazioni future e proprio per questo si richiede un approccio responsabile, fatto anche di momenti di riflessione come questo. Lo sviluppo urbano, del resto, non ha alternative: costruire in verticale significa risparmiare il consumo di suolo che comporterebbe uno sviluppo orizzontale. E’ necessario impegnarsi affinché le città siano motori di progresso sostenibile”.