Il taylor made trova casa nell’atelier di Base B
Il taylor made trova casa nell’atelier di Base B – Il viaggio alla scoperta di base B continua con una puntata particolare sull’innovativo atelier. Qui potrai trovare i link agli articoli precedenti – Quanto sia importante abitare una casa confortevole, nella quale tutto sia a misura dei propri gusti, è cosa fondamentale. La possibilità di personalizzare le abitazioni di UpTown, che EuroMilano progetta con passione e visione innovativa, è la naturale conseguenza di questa aspettativa. Così è stato anche nell’ intervento di risanamento conservativo realizzato da EuroMilano per Base B, la sua nuova sede di via Lambruschini, nel cuore del quartiere Bovisa.
Una vetrina per accogliere i partner di UpTown
Questa attenzione nella cura dei dettagli è il biglietto da visita di Base B, la vetrina attraverso cui clienti e visitatori gettano lo sguardo sulla loro casa dei sogni. Chi verrà in Base B, infatti, per prima cosa troverà sul proprio cammino il nuovissimo, e innovativo, atelier; uno spazio di accoglienza moderno, confortevole, nel quale si tocca con mano la qualità dei partner di capitolato che stanno accompagnando EuroMilano nella realizzazione di UpTown.
Lo spazio collettivo reinventato da Labics
In questo luogo dedicato all’accoglienza dei visitatori si è pensato a qualcosa di rivoluzionario, grazie alla progettazione di Labics, lo studio romano di architettura che ha firmato il progetto Feel UpTown. “Dopo essere stato per molto tempo un luogo produttivo, Base B è stato riconvertito a spazio collettivo, luogo innovativo e centro di aggregazione – spiegano gli architetti Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori di Labics – In primo luogo, dunque, il progetto dell’atelier di EuroMilano si pone in totale continuità con la vocazione post-industriale del sito”. Organizzato in due ambienti principali, l’atelier è stato progettato non come un semplice showroom, ma prima di tutto come uno spazio pubblico, una piazza in cui incontrarsi. “Nel grande spazio aperto gli arredi sono dunque mobili, riaggregabili e riposizionabili – concludono i Labics – Le librerie e i contenitori possono suddividere lo spazio in piccole sale riunioni dove incontrare gli acquirenti, ma possono anche essere accorpate per supportare una presentazione, una conferenza o una mostra o per individuare ambiti spaziali di diverse forme e dimensioni. Uno spazio urbano completamente flessibile che si può inventare di volta in volta”.
Come in un salotto
“Questo è un vero e proprio salotto – spiega il direttore tecnico di EuroMilano, Francesco Guerrera – Un luogo accogliente e confortevole in cui i clienti toccano con mano la qualità delle finiture che offriamo. Non è un’esposizione, bensì un luogo in cui immergersi per immaginare la propria futura casa: gran parte dei materiali che proponiamo nel nostro capitolato sono qui, già in posa, come i pavimenti di Cotto D’Este, le porte di Albed, gli accessori di BTicino, i sanitari di Duravit e Cielo, le rubinetterie di Zucchetti e Fantini. I parquet di Galimberti, così come le soluzioni tecnologiche di Comelit e le serrature Cisa, non sono esposti come in uno show room tradizionale, ma sono già in opera, ci circondano”.
Ovviamente, non tutti i prodotti di capitolato trovano spazio nella realizzazione fisica dell’atelier. Una parte è contenuta in espositori non convenzionali, che possono facilmente spostarsi per trasformare l’atelier in una sala dedicata a eventi, rinfreschi, presentazioni. “Quello che ci ha mosso era la volontà di ribaltare la logica della tradizionale esposizione del negozio o showroom di prodotti di capitolato – aggiunge Guerrera – Abbiamo eliminato i classici pannelli di piastrelle, per esempio, assecondando la tendenza che oggi va per la maggiore nella progettazione: la flessibilità degli spazi”.
La sfida di ribaltare il paradigma tradizionale
Su questo concetto di flessibilità insiste anche Silvia Vezzoli, che guida il team di architetti dedicato a seguire il cliente in ogni step della propria personalizzazione della propria casa: “Questo spazio si presenta in modo molto fluido. Non c’è il classico tavolo ad accogliere i clienti, bensì un vero e proprio salotto, dotato di angolo bar, e uno spazio molto aperto, che pur garantendo la privacy a ogni famiglia evita di sembrare un anonimo ufficio. Anche per noi sarà una sfida perché stiamo ribaltando il paradigma tradizionale di relazione con il cliente”.
Un’evoluzione che accompagna il percorso di UpTown
Il concetto base è quello dell’immersione, come rimarca Guerrera, come in un vero e proprio atelier di moda, dove non si sceglie semplicemente un capo da un espositore. “Questa idea nasce dal desiderio di offrire qualcosa di sempre più evoluto ai nostri clienti. Una ricerca su cui EuroMilano ha speso energie e risorse – conclude il direttore tecnico – Così come l’evoluzione di UpTown sta seguendo step sempre più avanzati, l’area dedicata alla scelta delle personalizzazioni ha seguito un percorso di crescita: questo è il punto di arrivo di una trasformazione iniziata con un “semplice” spazio espositivo, diventato poi un vero e proprio showroom e infine un atelier estremamente funzionale”.