C’è ancora spazio per il “Modello Milano”?
C’è ancora spazio per il “Modello Milano”? – Ha ancora senso parlare di un “modello Milano”? E se sì, quali prospettive e quali peculiarità si possono a esso attribuire? Sempre più, le città internazionali si orientano verso modelli innovativi di sviluppo, improntati a cogliere le sfide globali che si profilano all’orizzonte. Sempre più le città diventano città globali perché si trovano a dover dare risposte immediate complesse e trasversali ai propri cittadini. Le reti internazionali di città sono sempre più spesso lo strumento di definizione e confronto sull’attuazione di politiche amministrative – ma anche economiche e sociali – a cui le città globali fanno riferimento più che ai rispettivi governi nazionali.
Questo, e molto altro, è contenuto nel libro “Modello Milano”, frutto della ricerca di Alberto Bortolotti, giovane architetto del Politecnico di Milano, che cerca di investigare criticamente e approfondire la teoria urbanistica e le politiche urbane di questa città complessa e innovativa. Attraverso un’analisi comparata tra i fenomeni globali delle città e i casi esemplari di Cascina Merlata, Mind e Scalo Farini, questo libro si propone di inquadrare la questione urbana milanese senza necessariamente accettare l’esistenza di un proprio “modello”, ma tentando di definirne la condizione odierna.
Il volume offre quindi una lettura inedita nel correlare il concetto di “Modello Milano”, inteso come paradigma di sviluppo della città, all’idea che la prosperità economica prenda forma attraverso le grandi trasformazioni urbane analizzate. A partire da un inquadramento del ruolo e delle dinamiche del “Modello Milano”, si affrontano la posizione del capoluogo lombardo nella dimensione internazionale delle città mondiali, le relazioni con la regione urbana circostante e il “Sistema-Paese” italiano, i fenomeni spaziali del marketing territoriale, della gentrification e della star-architecture, per concludere con un’analisi dei tre casi studio, Cascina Merlata, Mind e Scalo Farini raffrontati agli esempi di Marina Bay a Singapore, King’s Cross a Londra e Clichy Batignolles a Parigi.
A queste articolazioni viene unita l’analisi dei processi di placemaking e la definizione dell’immaginario e degli attori in corso a Milano nell’ultimo decennio. Hanno collaborato, sotto forma di intervista, premessa e postfazione, Luigi Borré, presidente di EuroMilano, Gabriele Pasqui, professore ordinario di Urbanistica e politiche urbane presso il Politecnico di Milano, Laura Montedoro, professoressa associata di Urbanistica presso il Politecnico di Milano.
Il volume è pubblicato da Maggioli Editore e si trova in commercio nelle principali librerie.