A Milano nasce il primo laboratorio per la smart city
A Milano nasce il primo laboratorio per la Smart City – Un laboratorio dove approfondire i temi della smart city, con un occhio al futuro e l’altro alla tradizione tipicamente italiana di sviluppo urbano: lo “Smart City Lab” nasce sotto i migliori auspici, promosso a Milano dalla collaborazione di Comune e Ministero per lo Sviluppo Economico, e realizzato da Invitalia, l’Agenzia Nazionale per lo sviluppo d’impresa.
Un incubatore, ma non solo per le start-up
L’incubatore di start-up e aggregatore di soggetti economici impegnati nello sviluppo delle tematiche legate alla smart city è stato presentato ieri dall’assessore alla Smart City, Innovazione e Lavoro Cristina Tajani. Verrà realizzato a Milano, in via Ripamonti 88, dove oggi si trova un’area sostanzialmente abbandonata e soggetta a degrado. Nell’edificio, che verrà appositamente realizzato nei prossimi dodici mesi, troveranno posto realtà imprenditoriali affermate e in via di sviluppo, che potranno confrontarsi sulle soluzioni e le innovazioni a 360° su tutti gli aspetti della città del futuro. Si tratterà di un luogo di confronto e di promozione dei temi della vivibilità, del risparmio energetico, della protezione ambientale. Non solo domotica e ricerca tecnologica, dunque, ma anche promozione di nuovi stili di vita e ricerca di nuovi approcci al tema smart city.
Gli operatori devono assumere un ruolo responsabile
“E’ senza dubbio una buona notizia – commenta il presidente di EuroMilano, Luigi Borré – Tutto ciò che porta al confronto e che permette a giovani imprenditori di misurare la portata delle proprie idee, è benvenuto. La nozione di smart city non è statica e contiene intrinsecamente una tensione al cambiamento e al rinnovamento. Se in una prima fase ci si è concentrati su una dimensione più squisitamente tecnologica, oggi la frontiera è data dal perseguimento di obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance). Così, contrariamente al passato, “smart” significa sempre più tensione all’ottimizzazione dell’uso delle risorse e focalizzazione su temi di inclusività e convivenza civile. Inoltre, sta cambiando la prospettiva temporale sui cui si ragiona: da un approccio che mira alla fruibilità immediata, ma di breve termine, si passa a una visione di benessere sostenibile di lungo termine. La tecnologia al servizio della nozione di “smart city” deve essere vista ed utilizzata in questa nuova prospettiva. Gli operatori, che vivono sulla frontiera dello sviluppo reale delle città, devono assumere un ruolo attivo e responsabile. Questa è una consapevolezza che EuroMilano vive in modo intenso e profondo”.
Nella foto un render del progetto Smart City Lab, in costruzione in via Ripamonti 88 a Milano.