Città e cambiamento climatico, la sfida deve partire dalle global cities
Città e cambiamento climatico, la sfida deve partire dalle global cities – Il nuovo dossier di studi promosso dal Programma Global Cities – nell’ambito della collaborazione tra ISPI ed EuroMilano – approfondisce il ruolo delle città globali nella lotta al cambiamento climatico. Un ruolo fondamentale, verrebbe da dire, considerando che già oggi il 55% della popolazione mondiale vive in contesti urbani e oltre il 60% delle emissioni inquinanti è dovuto alle città.
Cambiamento climatico e nuovi paradigmi di vita urbana
Nonostante in questo contesto il coronavirus abbia rappresentato una variabile imprevedibile, il ruolo delle città nella lotta al cambiamento climatico appare sempre più evidente. Un ruolo che molto spesso i governi nazionali non considerano abbastanza, nonostante i sindaci di alcune grandi città stiano promuovendo reti internazionali mirate a progettare nuovi paradigmi di vita urbana. Ne è un caso eclatante – per quanto non l’unico – la “Città dei 15 minuti” implementata tra Parigi e Milano. Con questa pubblicazione, ISPI ed EuroMilano cercano di analizzare tutte le caratteristiche alla base di questa sfida multidimensionale.
La diplomazia “City – to – City”
L’incongruenza tra la responsabilità delle comunità locali e dei sindaci e la mancanza di un loro corrispondente potere all’interno dei governi e delle istituzioni multilaterali è dunque una questione fondamentale. Senza analizzare le cause profonde di questa asimmetria, tuttavia sappiamo quanto sia stata importante la diplomazia City-to-City nelle prime settimane di pandemia, con molti sindaci che hanno interagito tra loro quotidianamente per confrontarsi sulle azioni concrete da intraprendere. Le comunità locali gestiscono una piccola quantità di denaro rispetto ai fondi governativi, nonostante cerchino di sostenere il loro sistema sanitario, le aziende e i cittadini che lottano contro il virus e le sue conseguenze.
Il ruolo della rigenerazione urbana
Un ruolo non secondario lo hanno gli operatori del real estate che si occupano di rigenerazione urbana, quindi della trasformazione di ampie aree cittadine. “Non possono esservi dubbi circa il fatto che l’attività di rigenerazione urbana svolga un ruolo centrale nei processi di “transizione ecologica” – scrivono in uno dei contributi del dossier Luigi Borré, presidente di EuroMilano, e Giancarlo Boffetta, direttore sviluppo di EuroMilano – La sensibilità e l’attenzione al tema sono cresciute enormemente negli ultimi vent’anni, con un’accelerazione nell’ultimo decennio, e hanno coinvolto tutti i principali attori dell’intero processo: i cittadini, la pubblica amministrazione, gli operatori e gli investitori. Il fenomeno è tale che l’efficacia con cui gli interventi di rigenerazione urbana sanno cogliere l’obiettivo ecologico e di tutela ambientale diviene uno dei fattori più importanti nel decretare il successo (o l’insuccesso) anche economico delle iniziative”.
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Foto di Andrea Cherchi.