Clima, trasporti, sicurezza, ambiente: le sfide della nuova vita urbana
Clima, trasporti, sicurezza, ambiente: le sfide della nuova vita urbana – Le città del futuro attrarranno sempre più abitanti; il trend demografico pare certo nonostante il forte rallentamento provocato dalla pandemia di Covid-19. Questo dato sta imponendo riflessioni sempre più pressanti alle più grandi città internazionali, che si troveranno a dover fare i conti con l’aumento di problematiche relative alla qualità della vita urbana. Clima, trasporti, sicurezza, ambiente sono variabili che a loro volta possono essere declinate in molti modi.
Una tavola rotonda in streaming
Ne hanno parlato in un interessante incontro promosso da Ispi ed EuroMilano e tenutosi in streaming: Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Carlos Moreno, Sorbonne Université, Paris, Saskia Sassen, Columbia University, New York, Francesca Bria, Chairman, CDP Venture Capital SGR, Roma, Tobia Zevi, Global Cities Programme, ISPI, Milano.
La città dei 15 minuti
La città dei 15 minuti è stata al centro dell’intervento di Carlos Moreno. L’accademico parigino ha raccontato come l’esperimento condotto dall’amministrazione di Anne Hidalgo stia cercando di sviluppare un nuovo modello di prossimità, basato su fattori ecologici, economici e sociali. Non ultimi il fattore clima e la transizione ecologica sono stati al centro della sua riflessione.
Frenare l’espansione delle città
Molta attenzione al continuo sviluppo delle megalopoli moderne è stata posta da Saskia Sassen, che ha più volte sottolineato gli effetti negativi sulle vite delle persone dei lunghi spostamenti quotidiani dei lavoratori, specialmente delle classi più povere. Sassen è giunta sino alla provocazione di invocare lo stop alla continua evoluzione delle megalopoli: “la risposta – ha detto – non è costruire città sempre più grandi, ma costruire più città”.
I dati prodotti dalle città sono la nuova ricchezza
Più legato agli aspetti della democratizzazione delle infrastrutture digitali l’intervento di Francesca Bria. La ricercatrice romana si è più volte soffermata sulla necessità di ampliare la disponibilità delle infrastrutture digitali, promuovendo la partecipazione delle comunità. La nuova ricchezza in ambito urbano, ha sostenuto, sono i dati, la cui condivisione pone seri problemi di redistribuzione di potere e risorse: la posizione della studiosa, come ha già più volte sottolineato, è a favore della netta necessità di mettere a disposizione i dati a favore della comunità stessa, essendo essi veri e propri beni comuni.
Qui la registrazione dell’evento (in lingua inglese):