Visione innovativa e scelte coraggiose sono la risposta alle nuove esigenze dell’abitare
Visione innovativa e scelte coraggiose sono la risposta alle nuove esigenze dell’abitare – L’emergenza che stiamo vivendo ha cambiato molte nostre convinzioni. Soprattutto, a causa delle restrizioni a cui siamo sottoposti, ha stravolto il concetto stesso di “casa”, facendolo approdare a una configurazione multifunzionale. Oggi vivere in un luogo che garantisca comfort, libertà e bellezza è diventato improvvisamente importante. Per realizzarlo è necessario ricorrere all’immaginazione, al desiderio di realizzare una casa comoda, tecnologica e immersa nel verde, con servizi condominiali da vivere in intimità o con chi si desidera, in totale sicurezza.
Il quartiere del futuro è mixed use
Solo un quartiere fondato sul concetto di mixed use è in grado di rispondere pienamente alle nuove esigenze dell’abitare contemporaneo. Oggi, come anche sottolineato da un recente articolo del Sole 24 Ore, Milano sta attraversando una fase molto attrattiva per gli investitori, anche internazionali, poiché mette a disposizione ampie aree per progetti di rigenerazione urbana. La sfida è dare risposte che prestino forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e dell’uso consapevole della tecnologia. Non marginale, inoltre, è l’offerta di un innovativo ecosistema di servizi ai residenti. Mettere insieme la dimensione strettamente abitativa con il disegno di un quartiere ampio necessita di una visione d’insieme coraggiosa e innovativa: design, tecnologia, comfort e flessibilità si intrecciano e si amalgamano solo se se si ha la capacità di fonderli in un approccio unitario. E’ quello che EuroMilano sta realizzando ad UpTown, il primo smart district italiano, e di cui l’architetto Francesca Di Lalla ha curato ricerca sul prodotto e composizione delle scelte strategiche.
Architetto Di Lalla, quali sono i punti di forza di questo progetto?
«EuroMilano è impegnata nello sviluppo di un ambizioso progetto di rigenerazione. Stiamo creando un nuovo quartiere che ha le dimensioni di un paese grazie a una visione strategica e innovativa. Seppur cercando di industrializzare il processo, non perdiamo mai di vista l’unicità di ogni singolo lotto, i cui progettisti vengono selezionati attraverso un concorso di architettura. Il motivo di tale scelta è legato alla volontà di creare un quartiere interessante anche architettonicamente e urbanisticamente parlando, mai banale nelle soluzioni, sempre diverse fra loro».
Il progetto UpTown è stato concepito per chi desidera uno stile di vita all’altezza delle sfide dei tempi. Quali sono state le problematiche principali?
«Il progetto ha dimensioni attuative di lungo periodo. Pianificare oggi ciò che vedremo realizzato fra 10 anni (dall’inizio del primo lotto) ha delle complessità non indifferenti. E’ necessario pianificare e progettare lasciando dei gradi di libertà che consentano di aggiustare la rotta per essere sempre in linea con le esigenze dei clienti, che sono in continua evoluzione. I temi legati al benessere, non solo strettamente dell’abitare nel singolo appartamento, ma più in generale in tutto il quartiere, stanno a cuore a EuroMilano sin dalla genesi del progetto. Il tempo è un elemento chiave nella vita di tutti noi. Utilizzarlo al meglio, garantendo servizi sotto casa, un parco curato dove poter passeggiare con la famiglia o tenersi in forma con i 10 chilometri di pista ciclopedonale, rientrano nella visione complessiva».
Il district UpTown è considerato un progetto pioniere. Come sono cambiati i trend di mercato in seguito all’emergenza sanitaria e come avete risposto alle nuove esigenze delle persone?
«L’emergenza sanitaria ha colto di sorpresa tutti i settori, real estate compreso. EuroMilano ha deciso di trasformare i rischi in opportunità, ripensando le strategie di vendita. Già prima dell’esplosione della pandemia erano stati individuati dei trend presenti fin nel primo lotto, progettato nel 2016. Gli spazi accessori come il co-working hanno dato risultati ottimi per frequenza di utilizzo. Chi ha dovuto affrontare mesi in case senza balconi ha capito che questi possono essere una preziosa stanza in più, nella quale trascorrere del tempo sia lavorando sia rilassandosi con tutta la famiglia. Con Feel UpTown ci siamo spinti ancora oltre, prevedendo per gli attici uno spazio coperto da un gazebo e dotato di una minipool per esterno. La flessibilità degli appartamenti permette, infine, di trovare la dimensione di casa più giusta per le proprie esigenze, grazie alla scalabilità dei tagli messi a disposizione».
Come definirebbe l’identità del progetto?
«Ogni progetto è unico, dovendo rispondere a domande sempre differenti. Luogo, posizione e attori che rientrano nel processo permettono un approccio ad un tema costante, l’abitare, declinabile con mille sfumature differenti. Per UpTown userei due parole chiave: innovazione ed inclusione, entrambe legate alla nascita ex novo di un ambizioso quartiere fra i più grandi a livello nazionale e, oserei dire, internazionale. EuroMilano ha fortemente cercato, soprattutto negli ultimi anni, di guardare oltre. UpTown, per esempio, è il primo quartiere in lizza per la certificazione GBC Quartieri per interventi di riqualificazione urbana. L’inclusione sociale è un altro tratto distintivo poiché ogni singolo lotto è una parte di un puzzle più grande che, speriamo, riesca perfettamente negli incastri. Il quartiere si inserisce a margine di un tessuto urbano consolidato ma che, fino a qualche anno fa, era completamente rivolto entro se stesso. EuroMilano è riuscita ad ammorbidire i confini non solo verso i quartieri vicini, ma, mi viene da dire, verso tutta la città di Milano».
Entriamo nel dettaglio: che cosa vi ha ispirato nella scelta dei materiali, dei colori e nella distribuzione degli spazi? Quali sono le particolarità degli ambienti?
«Il parco di 300mila metri quadri è fisicamente e concettualmente il filo conduttore del progetto: le case sono pensate affinché se ne possa godere sia dall’interno dell’abitazione, attraverso l’uso di grandi finestre, sia affacciandosi da grandi terrazzi che diventano a tutti gli effetti una stanza all’aperto in più. I materiali e i colori sono stati ispirati, per tutti i gruppi di progettazione, alla Milano storica, del recente o lontano passato, così come lo studio dell’isolato milanese, con i suoi cortili nascosti. L’ultimo progetto, Feel UpTown, si ispira alla Cà Brutta di Giovanni Muzio».