Ad Uptown cantieri di nuovo aperti. Da oggi si riparte
Cantieri di nuovo aperti. Da oggi si riparte – Negli ultimi due mesi un evento imprevisto ha sconvolto le nostre vite. Non se lo aspettava nessuno, ma in questi travagliati momenti tutti hanno cercato di resistere al meglio delle possibilità.
Da oggi si riparte con i lavori
EuroMilano ha cercato di non fermarsi, pur garantendo la sicurezza dei propri dipendenti, che hanno continuato a lavorare da casa. L’obiettivo era quello di farsi trovare pronti al momento della ripresa. E oggi, finalmente, anche i nostri cantieri potranno riaprire. I primi giorni saranno dedicati alle attività di sanificazione e all’applicazione di tutti i protocolli necessari per la ripresa dei lavori in totale sicurezza per tutte le persone coinvolte. Contemporaneamente, verranno messe in campo tutte le azioni utili a riprogrammare le forniture e le fasi del cantiere.
La casa rimane un valore certo
La fase di transizione sarà lunga e incerta, ma nonostante in queste settimane siano arrivati messaggi sconfortanti per il comparto immobiliare e per l’economia in generale, noi continuiamo a pensare che il valore intrinseco (non strettamente economico) delle case non si sia ridotto. Anzi, la costrizione a casa ha fatto in modo che moltissimi riscoprissero l’abitazione non solo come luogo del riposo e della famiglia, ma come luogo di lavoro, di svago, di sport, multifunzionale.
Una nuova visione per la città
Di certo, cambierà il modo di utilizzo dei luoghi e, conseguentemente, cambierà il modo di progettare e realizzare gli edifici, i distretti e le città, nonché i servizi a questi relativi. Ciò riguarderà le abitazioni, gli uffici, i luoghi di formazione, i luoghi di divertimento. Bisognerà farsi trovare pronti. Il pensiero deve andare oltre le quattro mura domestiche e coprire a 360° la vita dei cittadini. Un domani stare a casa per lavorare potrebbe essere una libera scelta, un obbligo, oppure un modo di favorire la conciliazione dei tempi lavoro/famiglia. Dai trasporti elettrici in sharing alle consegna di alimentari e di ogni altro genere, dall’assistenza ai soggetti più deboli, ai servizi eseguiti in casa (quando l’emergenza sarà finita), è il momento di pensare a città, e quartieri, che siano in grado di soddisfare tutte le richieste degli abitanti, riducendo gli spostamenti e i tempi di fruizione di tutti i bisogni.
Quartieri nuovi per esigenze nuove
A trarre slancio e opportunità da questa nefasta situazione saranno i quartieri in cui sarà possibile garantire le nuove forme di scambio sociale, con cui probabilmente dovremo convivere per un po’; vale a dire quei luoghi in cui sarà possibile coniugare una maggiore presenza di spazi pubblici aperti e parchi urbani con la ritrovata dimensione domestica. I luoghi di vita richiederanno una ridefinizione degli spazi personali e familiari, alla ricerca di nuovi equilibri tra lavoro, relax, servizi e dinamiche familiari. Alcune tendenze già in atto accelereranno, altre saranno totalmente nuove, aprendo orizzonti inesplorati.
Prima di tutto i cittadini e i loro bisogni
Questo significa pensare prima di tutto ai servizi di cui avremo bisogno, quindi alle infrastrutture adatte, quindi, e solo in ultimo, alle case da costruire. E’ il tempo che l’architettura, i player immobiliari, i soggetti pubblici e privati, rimettano i cittadini al centro della loro visione.