La risposta al traffico è il car sharing di comunità
La risposta al traffico è il car sharing di comunità – Il settore dei trasporti è ritenuto molto importante in tutti i processi di smartizzazione: metterci di meno per spostarsi ed evitare lo stress prodotto dalle ore passate nel traffico, sono tra i principali indicatori della qualità della vita. Grazie alle info in tempo reale su ritardi e su ingorghi è possibile risparmiare dai 15 ai 30 minuti al giorno, permettendo ai pendolari di aggiustare le rotte. I principali strumenti sono i pagamenti ticketless, i semafori intelligenti, lo smart parking, la diffusione di info e alert in tempo reale.
TomTom e la classifica delle città più congestionate
Una recente pubblicazione dell’azienda TomTom – giunta alla sua nona edizione – cerca di monitorare e fotografare lo stato della congestione del traffico sulle reti viarie di ben 416 città in 57 differenti paesi. L’interesse della più famosa azienda produttrice di navigatori satellitari è legato al traffico automobilistico e ai tempi di percorrenza delle tratte quotidiane durante gli orari di punta, ma anche se non considera le ricadute sull’ambiente, sono di grande interesse e hanno forti ricadute sul tema della qualità della vita nelle principali città mondiali. In sostanza, la ricerca indicizza la quantità di tempo occorrente per percorrere le strade cittadine durante le ore di punta rispetto a un orario in mancanza di traffico. A “vincere” la classifica, in negativo, sono a pari merito la città indiana di Bengaluru e la filippina Manila (entrambe al 71% di tempo in più rispetto all’ordinario); seguono Bogotà in Colombia (68%), Mumbai (65%) e Pune (59%), entrambe in India. La prima delle città europee è Mosca (59%), seguita da Istanbul (55%).
Bene, ma non benissimo l’Italia
Per quello che riguarda l’Italia, non mancano le sorprese: Roma è la peggiore del Belpaese e si trova alla posizione 43 con una percentuale del 38%, mentre Palermo è al 56esimo posto con il 36%. Segue Napoli alla posizione 92 e una percentuale del 32%. In sostanza, dunque, nel capoluogo partenopeo durante le ore di punta si viaggia meglio che nella capitale. Sorpresa anche per Messina, che si piazza al 104esimo posto con una percentuale del 31%.
A che punto è Milano?
A che punto è Milano e quanto tempo in più impiega mediamente un milanese per attraversare la città nelle ore di punta rispetto a un’ora più tranquilla? Milano è in posizione 107, con un incremento di tempo speso nel traffico stimato intorno al 31% durante le rush hours rispetto a ore più tranquille. Altre città italiane seguono nella graduatoria: Genova (128, 30%), Catania (137, 28%), Bari (152, 28%), Reggio Calabria (167, 27%), Torino (176, 27%); altre ancora mostrano percentuali inferiori.
Come leggere la graduatoria
Certamente i dati di TomTom sono rigorosi, ma una lettura potrebbe anche sottintendere che in alcune città il traffico è sempre talmente caotico che in fondo poco cambia durante le ore più a rischio. Tuttavia, la fotografia evidenzia come a essere in difficoltà siano soprattutto le città con rete viaria più vecchia e compromessa e con servizi pubblici meno efficienti. Non poco incidono (positivamente) anche i mezzi di trasporto alternativi come il car sharing e la mobilità dolce, su cui però le città italiane ancora troppo poco stanno facendo rispetto alle pari grado europee.
La risposta di EuroMilano è il car sharing di comunità
“EuroMilano sta conducendo un esperimento importante, che potrebbe aprire la via a un generale miglioramento della qualità della vita dei cittadini, significativi risparmi di costi e meno vetture in strada – spiega il presidente Luigi Borré – Oggi moltissime famiglie milanesi possiedono una seconda o, talvolta, una terza vettura per gli spostamenti casa-lavoro e per le necessità di gestione dei figli e del tempo libero. Si tratta di una comodità solo apparente, con ricadute sfavorevoli importanti sia in termini di impatto ambientale e di vivibilità della città sia in termini economici. Il possedere simili vetture è di per sé un incentivo al loro utilizzo anche quando vi sono soluzioni di trasporto più efficienti ed economiche. Esse comportano investimenti di risorse e costi fissi non trascurabili quali il bollo auto, l’assicurazione, la manutenzione annuale, gli oneri per il ricovero della vettura in box, oltre ai costi variabili quali i consumi, i parcheggi a pagamento e l’ingresso nelle aree centrali in ZTL come l’area C di Milano. Ovviamente, oltre a essere un costo notevole, questo fatto aumenta la congestione del traffico e l’inquinamento. Ad UpTown stiamo proponendo e sperimentando un modello innovativo che si propone di ridurre l’esigenza dell’acquisto (e quindi l’utilizzo) della seconda o della terza auto familiare: si tratta del car sharing di comunità. In pratica, i residenti di UpTown avranno a disposizione una piccola flotta di auto elettriche in condivisione e a loro uso esclusivo. Il noleggio di queste vetture inizia e finisce presso il building di residenza e permette ai residenti di prenotare comodamente le auto e di pagare il canone di noleggio nelle spese individuali della gestione condominiale. Oltre a non inquinare, perché elettriche, la flotta di auto condivise diminuirà anche il numero di vetture circolanti per la città o parcheggiate lungo le strade, stimolando un uso più razionale e responsabile dei diversi mezzi di trasporto”.
Nella foto le prime due vetture elettriche che saranno a breve in servizio ad UpTown.